Domenica 19 dicembre a Lonate Pozzolo (VA) si terrà un “BIOBLITZ” per riconoscere il valore naturalistico e chiedere la tutela istituzionale della brughiera di Malpensa: un habitat unico, in Pianura Padana e in Europa. L’appuntamento per il BioBlitz è presso il Centro Parco Ex Dogana Austroungarica in via del Gregge, a Lonate Pozzolo, alle ore 10.00. Gli studiosi accompagneranno i partecipanti in un percorso alla scoperta dell’habitat della brughiera che avrà termine intorno alle 12.30. Per adesioni e informazioni entro sabato 18 ore 12: salviamoilticino@libero.it – 346 510 4114 ( Claudio ) – 335 6825354 ( Roberto )

L’iniziativa è promossa da un network di soggetti impegnati nello studio, conservazione e ripristino degli habitat, tra cui LIFE Drylands (Università di Pavia), CISO Centro Italiano Studi Ornitologici, Associazione EBN Italia, Associazione Tutela Anfibi Basso Verbano, Associazione Viva Via Gaggio, CNR-IRSA Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto di Ricerca sulle Acque, Coordinamento Salviamo il Ticino, CROS Centro Ricerche Ornitologiche Scanagatta (Varenna, LC), Ecoistituto della Valle del Ticino, FAI LOMBARDIA, GIO Gruppo Insubrico di Ornitologia, GOL Gruppo Ornitologico Lombardo, GROL Gruppo Ricerche Ornitologiche Lodigiano, IOLAS Associazione per lo Studio e la Conservazione delle Farfalle – APS, LIPU Lega Italiana Protezione Uccelli, SBI Società Botanica Italiana, SISN Società Italiana Scienze naturali, SISV Società Italiana di Scienza delle Vegetazione, SLI Società Lichenologica Italiana, UZI Unione Zoologica Italiana, WWF Lombardia.

Il blitz riunisce esperti e ricercatori di differenti discipline – botanici, ornitologi, entomologi, lichenologi – di università, centri studi e associazioni per la tutela dell’ambiente, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica intorno alla necessità di concedere all’area, data la sua valenza naturalistica eccezionale, lo statuto di “sito Natura 2000”, ossia area protetta a livello comunitario, da studiare, gestire e valorizzare accuratamente. Conservare le brughiere di Lonate e Malpensa è in linea con quanto indicato dall’Unione Europea (Green Deal europeo) e dalle Nazioni Unite, che il giugno scorso hanno dato avvio all’UN decade of Ecosystem Restoration, chiedendo agli Stati Membri di impegnarsi per conservare, recuperare e restaurare habitat ed ecosistemi naturali al fine di mitigare i cambiamenti climatici, ridurre la perdita di biodiversità e anche prevenire lo sviluppo di nuove, future pandemie. La preoccupazione degli studiosi per il futuro della più importante area di brughiera del Nord Italia, un habitat poco conosciuto e minacciato da incuria, abbandono e dal consumo di suolo per la costruzione di edifici e infrastrutture, è fortemente emersa lo scorso 28 ottobre durante l’evento di Forestry Education (realizzato nell’ambito del LIFE IP GESTIRE 2020 – AZ. C9, E5) dal titolo “La gestione degli habitat di brughiera: attività di conservazione e linee guida”, svoltosi proprio a Lonate.

Una brughiera molto preziosa

All’interno del Parco Lombardo della Valle del Ticino si trovano le brughiere di Malpensa e Lonate: habitat unici, localizzati nel territorio dei comuni di Lonate Pozzolo (VA), Nosate e Castano Primo (MI), a sud dell’aerostazione di Malpensa, tra la Valle del Ticino posta ad ovest e gli abitati di Lonate e Ferno ad est. Si tratta dei più estesi e importanti resti delle brughiere lombarde che, nel 1833 si estendevano su circa 6.400 ettari e che oggi (a seguito della drastica riduzione subita negli ultimi due secoli), si estendono su una superficie stimata di appena 240 ettari. Le brughiere sono minacciate da abbandono delle pratiche tradizionali di gestione, specie esotiche invasive, incuria e dall’intervento umano, per la realizzazione di infrastrutture e centri urbani – per esempio, Il progetto di espansione dell’Area Cargo dell’Aeroporto di Malpensa, ne distruggerebbe ulteriormente una frazione rilevante. L’area delle Brughiere di Malpensa e Lonate si trova ai margini meridionali della distribuzione dell’habitat “Lande secche europee” a sud delle Alpi e presenta una composizione floristica particolare che le differenzia dalle brughiere tipicamente centro-europee. Offre, pertanto, un’occasione unica di studio e monitoraggio degli effetti dei cambiamenti climatici. A livello faunistico, per quanto concerne l’avifauna, nell’area sono state rilevate 228 specie, delle quali 78 nidificanti. Le specie di interesse comunitario sono 56, tra cui ad esempio, Succiacapre, Averla piccola, Falco pecchiaiolo. Molto importante è anche la presenza di una farfalla, la Ninfa delle Brughiere (Coenonympha oedippus), e di una libellula, invernina delle Brughiere (Sympecma paedisca) di interesse comunitario, nonché la presenza di comunità licheniche terricole assai rare in Pianura.

La Rete Natura 2000

E’ una rete ecologica europea istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE Habitat per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario. Include Zone Speciali di Conservazione (ZSC) istituite dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat e Zone di Protezione Speciale (ZPS), istituite ai sensi della Direttiva Uccelli. Queste aree sono “speciali” perché qui sono ancora presenti habitat ben conservati e vivono specie animali e vegetali importanti per il mantenimento della biodiversità di tutta Europa. L’area delle Brughiere di Malpensa e Lonate ospita un habitat di riconosciuto interesse conservazionistico anche a livello comunitario (ai sensi della Direttiva 43/92/CEE, nota comunemente come Direttiva Habitat) con il nome “Lande secche europee” (European dry heaths – cod. 4030). Eppure fin dagli anni ’90, all’atto della definizione dei perimetri delle aree da individuare come Siti di Importanza Comunitaria (SIC), il biotopo della Brughiera di Malpensa è stato ignorato, pur presentando tutte le caratteristiche di integrità, rappresentatività e valore naturalistico richieste. Le istanze successive, presentate a partire dal 2011 dal Parco Lombardo della Valle del Ticino alla Regione Lombardia e all’ex Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, affinché si istituisse nell’area delle Brughiere di Malpensa e Lonate un SIC della Rete Natura 2000, non sono state accolte.

LIFE Drylands

LIFE Drylands (LIFE18 NAT/IT/000803 – www.lifedrylands.eu) è il progetto ideato e condotto dall’Università di Pavia (Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente), con l’obiettivo di ripristinare gli habitat delle zone aride a rischio in Pianura Padana e produrre linee guida per la loro conservazione e futura gestione. Finanziato dall’Unione Europea con 1,3 milioni di euro e cofinanziato da Fondazione Cariplo, si intitola “Restauro delle praterie e delle brughiere xero-acidofile continentali in siti Natura 2000 del Piemonte e della Lombardia” ed è attuato assieme a una rete di partner che comprende la Rete degli Orti Botanici della Lombardia, l’Università di Bologna e diversi enti parco. Per drylands (“zone aride”) si intendono aree quali praterie e brughiere con suoli sabbiosi o ghiaiosi, non adatte alle attività agricole e spesso abbandonate, ma importantissime per l’ecosistema e quindi per la salute delle specie animali e dell’uomo. Le aree di intervento si trovano in Lombardia e Piemonte, in un ambito territoriale che intercetta i fiumi Sesia, Ticino e Po, in 8 siti Natura 2000. Il progetto prevede un articolato e complesso programma di interventi, che rispondono a diversi obiettivi, tra cui il restauro della struttura degli habitat (strato di muschi e licheni, strato di piante erbacee, strato arbustivo), l’incremento della biodiversità vegetale e, conseguentemente, della fauna tipica, l’ampliamento o creazione di nuove zone con caratteristiche simili, la messa a punto di linee guida per la gestione e il monitoraggio degli habitat e infine la sensibilizzazione intorno all’indispensabile ruolo degli habitat, spesso di singolare e sorprendente bellezza.

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