Lo scorso 26 febbraio il Tribunale di Novara in sede civile ha pronunciato una storica sentenza che ha definito la ultraventennale controversia che ha visto opposto la famiglia Gavinelli di Bellinzago ( prima il padre e poi il figlio ), proprietaria dell’omonima cascina e del Cascinone Provasin nonchè dei terreni circostanti, ed il Parco del Ticino. Oggetto del contendere il passaggio su tali terreni della pista ciclabile che attraversa tutto il parco da Castelletto Ticino a Cerano. Una vicenda molto nota ai fruitori del parco, disorientati dalla posa di cartelli di divieto di transito collocati dalla proprietà e a volte anche minacciati durante il transito. Ad adire il Tribunale era stato proprio il Sig. Gavinelli, chiedendo l’accertamento dell’inesistenza di qualsiasi servitù di transito e dunque l’abusività della ciclabile. Il Tribunale, dopo 5 anni di giudizio, gli ha dato torto affermando come la strada interpoderale in questione sia da tempo immemore ( e dunque da prima che il parco abbia istituito la pista ciclabile ) soggetta al pubblico transito e dunque come su di essa esista una vera e propria servitù pubblica.

La questione non si è posta in questi anni solo a Bellinzago, perchè la pista ciclabile del Parco del Ticino transita in molti casi su strade poderali di proprietà privata. Per risolvere il problema il Parco ha richiesto l’aiuto dei Comuni che hanno deliberato di inserire i loro tratti di ciclabile nell’elenco delle strade comunali di uso pubblico.
Mai era invece successo che fosse il Tribunale ad accertare, all’esito di una causa, l’esistenza di una servitù di uso pubblico. Giuridicamente esiste poi un’altra strada, che per ora però non è mia stata percorsa, che è quella di procedere con l’accatastamento della pista ciclopedonale ed il suo inserimento nella rete sentieristica regionale.

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